La Strega di Scirocco

Mi guardo allo specchio.
Le luci sono spente in tutta la casa, silenziosa se non fosse per il vecchio frigo che sembra produrre freddo scalpellando ghiaccio dall’Antartide.
L’unica fonte di luce è quella dell’insegna del Bar di fronte casa.

Una luce ad intermittenza ci illumina con un ritmo ipnotico: blu, verde, rosso, blu, verde, rosso, blu, verde, rosso e ancora blu, verde, rosso e ancora e ancora. Vedo il mio riflesso indefinito e con l’aura arcobaleno, sorrido. Scorgo poco in realtà ma so bene come sono scompostamente seduta sul pouf; nuda, pelle arrossata, labbra tumide, gambe socchiuse, un rivolo d’amore, ancora tiepido, mi cola dai riccioli tra le gambe. Ora lo sento scivolare verso le caviglie e godo come se non di più, di quando l’ho sentito invadermi , di prepotenza, a colpi di reni, usando la cappella,grossa e lucida, come un ariete per colmare e completare la mia femminilità. Mi pettino i capelli, accarezzandoli lentamente, inebriandomi dell’odore di sesso che impregna la stanza la mia pelle la mia soffice fessura.


Alfredo dorme.
Alfredo dorme ed io desidero ancora possedere il suo corpo.
Alfredo dorme e non sa che a questo uomo di latta ha ridato un cuore la malvagia Strega di Scirocco.

Alfredo dorme ma presto si risveglierà e la malvagia strega potrà ingannarlo di nuovo con i suoi trucchi da Gezabele.
Anima per un’emozione, carne per un sogno, sangue per un desiderio.
Dorme Alfredo, dorme. E non sa che sarebbe meglio fuggire, ora.

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📸origine:https://www.flickr.com/jeestunautre/8204929025

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